Chi siamo

Conoscere l’ufficio d’ambito:

Per comprendere le funzioni dell’Ufficio d’Ambito è fondamentale conoscere il significato di due termini coniati dalla cosiddetta “Legge Galli” (5 gennaio 1994, n. 36), legge in seguito quasi interamente trasfusa nel D. Lgs 152/2006 “Norme in materia ambientale”: Servizio Idrico Integrato (acronimo SII) e Ambito Territoriale Ottimale (acronimo ATO).
Il primo termine (SII) definisce l’insieme dei servizi idrici ad uso civile, dalla captazione e la distribuzione dell’acqua potabile, al convogliamento nelle reti fognarie delle acque reflue fino alla restituzione all’ambiente dopo gli adeguati trattamenti di depurazione. Obiettivo della legge è considerare unitariamente le diverse fasi della filiera dell’acqua, alla stessa stregua del ciclo dell’acqua in natura.

Il secondo termine (ATO) individua il contesto territoriale all’interno del quale provvedere all’organizzazione del servizio idrico integrato, ovvero la dimensione gestionale “ottimale” all’interno della quale è possibile assicurare una gestione di natura industriale caratterizzata da economie di scala.

La riorganizzazione funzionale e gestionale dei servizi idrici è lo strumento per il raggiungimento di un maggior livello di efficacia ed efficienza del servizio ai cittadini/ utenti, ma anche una modalità per garantire la tutela e la salvaguardia qualitativa e quantitativa della risorsa idrica.

Il progressivo superamento della notevole frammentazione gestionale esistente e il passaggio ad una nuova concezione del servizio, ha consentito di creare soggetti in grado non solo di gestire bene reti e impianti del servizio, ma anche di far fronte alla grande richiesta di investimento in opere infrastrutturali del settore.

L’Ufficio d’Ambito (che molti chiamano ATO, associando il nome al territorio di riferimento) ha un importante ruolo di regolazione del servizio idrico integrato a livello locale, assicurando in nome e per conto di tutti i Comuni ricompresi nell’Ambito Territoriale Ottimale, coincidente con i confini amministrativi della provincia di Brescia, il governo del servizio, ovvero le funzioni di programmazione, pianificazione e controllo dell’operato dei soggetti gestori.


La regolazione del servizio in lombardia:

Con l’emanazione della “Legge Galli” alle Regioni è stato assegnato il compito di individuare gli ambiti territoriali ottimali e di organizzarne il funzionamento. A livello nazionale oggi sono presenti diverse forme di governo d’ambito, in alcuni casi l’ATO coincide con l’intero territorio regionale con un’unica autorità idrica, in altri casi gli ambiti territoriali coincidono con il territorio provinciale, con autorità individuate nelle Province o in associazioni di Comuni, in altri casi ancora gli ambiti sono stati ritagliati sui bacini idrografici dei principali fiumi presenti sul territorio.

La Regione Lombardia ha nel tempo modificato con proprie leggi le modalità di governo del SII, mantenendo tuttavia invariato il perimetro degli ambiti che da sempre coincidono con i confini amministrativi delle Province. Con l’istituzione della Città Metropolitana di Milano i due preesistenti ATO della Città di Milano e della provincia di Milano si sono uniti in un unico ATO.

Dall’originaria forma di Convenzione di cooperazione tra Comuni bresciani e Provincia (Conferenza d’Ambito) si è passati a partire dal 2007 ad una forma consortile, pure partecipata da Comuni e Provincia, denominata Autorità d’Ambito ed infine con la soppressione di quest’ultima ad opera dell’art. 2 comma 186 bis della L. 191/2009, la Regione Lombardia nel 2010 ha affidato il ruolo di Ente di Governo dell’Ambito alle Province lombarde, prevedendo che l’esercizio delle funzioni e delle competenze in materia di servizio idrico integrato fossero svolte da Aziende  Speciali, denominate “Ufficio d’Ambito” costituite in ciascuna provincia.

A partire dal luglio 2011 è quindi cessato il Consorzio Autorità d’Ambito della Provincia di Brescia e le sue funzioni da allora sono state interamente trasferite all’Ufficio d’Ambito di Brescia.

Più o meno dalla medesima data, a livello nazionale è stata affidata all’Autorità di Regolazione dell’Energia Elettrica e il Gas anche la regolazione dei servizi i servizi idrici (e più di recente anche dei Rifiuti). ARERA, questo il nome dell’Autorità Nazionale, definisce indirizzi e norme che le Autorità locali traducono e applicano nei rispettivi territori.


Riferimenti normativi: